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IL CYBERNAUTA
Internet e dintorni

I satelliti meteorologici circumpolari e la loro ricezione da parte della NERC station dell'Università di Dundee

Articolo di
Paolo Ciraci

Pubblicato su nautica
407-Marzo 1996

Aggiornamento: 2019/05/18 09:59:07

"Il Cybernauta", la rubrica mensile da cui è tratto il presente articolo, è stata pubblicata sulla rivista Nautica da Novembre 1995 (n. 403) fino ad Ottobre 2001 (n. 474) ed aveva come tema conduttore il rapporto tra la nautica, la meteorologia e la rete Internet. Considerata pertanto la materia in continua e frenetica evoluzione, alcune delle informazioni fornite possono risultare oggi obsolete ed andrebbero pertanto utilizzate soprattutto a fini storici.

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NON SOLO METEOSAT...

Come abbiamo visto nella scorsa puntata (cfr. numero 406, Meteosat), le immagini del satellite Meteosat sono parte rilevante della meteorologia su Internet che, tuttavia, non si limita solo ad esse. Questa volta, pertanto prenderemo in considerazione le immagini trasmesse dai satelliti polari.

Stabiliamo anzitutto la differenza fra satelliti polari e satelliti geostazionari.

I satelliti geostazionari (Meteosat, Goes, Gms, ecc.) girano intorno alla Terra alla sua stessa velocità e nello stesso senso di rotazione compiendo, quindi, un'orbita completa in 24 ore. La loro posizione rispetto alla Terra è pertanto fissa.

Al contrario i satelliti polari (NOAA, Met, Tiros ecc.) ruotano intorno ai due poli con orbite angolate rispetto alla rotazione terrestre. In virtù del movimento combinato della Terra e del satellite occorrono parecchie orbite perché quest'ultimo transiti due volte alla portata di una stazione ricevente a terra. Mediamente un satellite polare transita 4-6 volte al giorno alla vista di una stazione ricevente (circa 3000 Km) e il tempo di visibilità è di circa 12-15 minuti ogni volta. Tali dati, ovviamente, variano in funzione dell'orbita del satellite e della localizzazione della stazione a terra.

Altra differenza sostanziale fra satelliti geostazionari e polari è l'altezza alla quale operano. Abbiamo visto che l'orbita del Meteosat è posta a 36.000 Km di altezza mentre per i satelliti polari si tratta di orbite estremamente più basse, tipicamente 700-1000 Km. Inoltre, mentre i satelliti geostazionari hanno un'orbita circolare quelli polari ne percorrono una ellittica cioè con un apogeo (punto più distante dalla terra) e un perigeo (punto più vicino alla terra).

Naturalmente, grazie alla loro orbita bassa i satelliti polari sono in grado di trasmettere a terra immagini estremamente più dettagliate di quelle fornite dai satelliti geostazionari anche se non tutte vengono utilizzate ai fini meteorologici.

Anche le frequenze di trasmissione dei satelliti polari sono molto differenti da quelle del Meteosat. Normalmente questi satelliti trasmettono sui 137-138 MHz mentre per il Meteosat, come si ricorderà, si parla di quasi 1700 MHz.

Tra i satelliti polari sicuramente i più noti sono quelli della serie NOAA, messi in orbita dal National Oceanic and Atmospheric Administration americano a partire dal giugno 1979 sostituendo i precedenti satelliti della serie Tiros. L'ultimo della serie è il NOAA-14 lanciato nel dicembre 1994 che insieme al NOAA-12 (lanciato nel maggio 1991) fornisce la maggioranza delle immagini disponibili su internet.

La caratteristica tecnica fondamentale di questi satelliti è la presenza a bordo di un AVHRR (Advanced Very High Resolution Radiometer), un apparato in grado di scansionare la Terra utilizzando cinque differenti canali corrispondenti ad altrettante bande di lunghezza d'onda che vanno dal visibile all'infrarosso con una risoluzione che può arrivare fino a 1.1 Km.

Venendo alla reperibilità su internet delle immagini trasmesse dai satelliti polari salta immediatamente all'occhio del navigatore esperto come queste siano molto meno diffuse rispetto a quelle dei satelliti geostazionari. In particolare mancano completamente le piccole stazioni riceventi più o meno amatoriali che invece sono alquanto numerose per quanto riguarda il Meteosat e il Goes. Ciò potrebbe anche stupire visto che l'attrezzatura necessaria alla ricezione delle immagini non è apparentemente molto diversa. Abbiamo detto "apparentemente" perché in effetti per i satelliti polari occorre un'antenna direzionale molto più sofisticata e costosa delle semplici parabole fisse adatte al Meteosat per cui ecco spiegato il motivo di questa minore diffusione.

Per quanto riguarda l'Europa non si può non parlare della NERC station dell'Università di Dundee in Scozia, gestito dal Natural Environment Research Council.

Il sito archivia tutte le immagini trasmesse dai satelliti NOAA sin dal 1978, un database enorme molto utile per ricerche e studi meteorologici, climatologici, oceanografici, atmosferici ecc. Naturalmente non tutti i dati sono in linea su internet disponibili a tutti e soprattutto le immagini in linea non sono certo quelle ad altissima risoluzione. In ogni caso quanto è disponibile è più che sufficiente per le nostre previsioni meteo. La copertura territoriale del sito è costituita da un'ampia zona circolare naturalmente centrata su Dundee con un raggio comprendente la Groenlandia, il nord Atlantico, l'Europa, il Mediterraneo e il nord Africa. Ad ogni passaggio nel campo di visibilità dell'antenna di Dundee i satelliti non forniscono ovviamente immagini di tutta la zona d'interesse della stazione ma soltanto della parte di essa che riescono a coprire.

Per gli utenti internet il sito prevede anzitutto una pagina generata automaticamente con le ultime immagini ricevute. Considerato il numero dei satelliti e il numero medio di passaggi giornalieri questa pagina viene generata circa trenta volte al giorno. Le immagini sono disponibili sia in formato GIF (circa 300k) che nel più compatto formato JPEG (circa 100k) ed inoltre si può scegliere se avere sovrapposti un reticolo di riferimento e i contorni delle coste. Naturalmente per ciascuno dei 5 canali di trasmissione vi è un'immagine diversa e vengono inoltre riportati i dati del satellite NOAA che ha trasmesso le immagini.

Qualora le immagini riportate non coprissero la zona d'interesse è naturalmente possibile ricercare nel database le ultime disponibili oppure si può controllare a quale ora "passerà" un satellite a coprire tale zona. Le immagini possono anche essere visualizzate come miniature sulla stessa pagina in modo da confrontare fra loro i diversi canali di ricezione. È anche possibile ordinare alla NERC copia ad alta risoluzione delle immagini selezionate.

Insomma, questo sito scozzese è un vero e proprio gioiello, interessante ed efficiente e naturalmente è possibile accedervi direttamente dalla pagina meteo di Nautica On Line.

Paolo Ciraci Il Cybernauta
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