L'avventura di Giovanni Soldini e Isabelle Autissier nel grande giro del mondo a vela per navigatori solitari
"Il Cybernauta", la rubrica mensile da cui è tratto il presente articolo, è stata pubblicata sulla rivista Nautica da Novembre 1995 (n. 403) fino ad Ottobre 2001 (n. 474) ed aveva come tema conduttore il rapporto tra la nautica, la meteorologia e la rete Internet. Considerata pertanto la materia in continua e frenetica evoluzione, alcune delle informazioni fornite possono risultare oggi obsolete ed andrebbero pertanto utilizzate soprattutto a fini storici.
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Si conclude così felicemente un'impresa eroica la cui valenza sportiva, pur importante, è passata in secondo piano sopraffatta largamente dalla grande dimostrazione di coraggio del navigatore milanese protagonista del salvataggio di Isabelle Autissier, rovesciatasi in pieno Pacifico meridionale: mirabile esempio di ardimento e spirito marinaresco che sempre nei secoli hanno caratterizzato i navigatori italiani. Se è vero, infatti, che Isabelle è una sua grande amica sicuramente Giovanni non avrebbe comunque esitato ad accorrere in soccorso di chiunque si fosse trovato in pericolo come nel caso di Marc Thiercelin, il più diretto rivale del navigatore italiano alla vittoria finale. Questi ha infatti disalberato in Atlantico subito dopo aver doppiato Capo Horn, ma ha rifiutato l'aiuto prontamente offerto da Soldini nonostante il francese solo pochi giorni prima, avesse addirittura chiesto la squalifica dell'italiano per il semplice fatto di non essere più un navigatore solitario dopo il salvataggio di Isabelle.
Ad ogni modo Soldini non ha mai voluto polemizzare troppo su questo argomento come pure sulle sole 24 ore di abbuono, poche a suo giudizio, concessegli dalla giuria per il tempo perso per il soccorso alla Autissier. Grande Giovanni anche nella modestia, nella pacatezza e nell'equilibrio delle sue dichiarazioni come hanno potuto constatare tutti i telespettatori italiani, anche i non appassionati di vela, grazie ai molti collegamenti telefonici in diretta con il FILA proposti durante i telegiornali ed altre trasmissioni radiotelevisive, resi possibili dai grandi passi fatti dalla tecnologia soprattutto nel campo delle telecomunicazioni.
Il salvataggio è stato certamente frutto del coraggio e dell'abilità marinara di Soldini ma senza gli apparati tecnologici disponibili oggi, come lui stesso ha ricordato, Isabelle non se la sarebbe sicuramente cavata. Tutti i dispositivi di emergenza, di posizionamento e di comunicazione satellitare hanno funzionato alla perfezione e si sono dimostrati estremamente affidabili anche in condizioni meteomarine così difficili. A questo proposito però vorrei ricordare che non sono affatto sufficienti i mezzi tecnologici di comunicazione e localizzazione se poi non c'è chi sia in grado di portare soccorso.
Nel caso di Isabelle fortunatamente Soldini (ma anche Thiercelin) era nelle vicinanze: un qualunque navigatore che si fosse trovato in difficoltà nella stessa posizione certamente non avrebbe avuto le stesse possibilità di essere salvato sia per oggettive difficoltà di raggiungimento del naufrago sia per la capacità di mobilitazione dei soccorsi, migliore ovviamente se sollecitata dagli organizzatori di una competizione importante come l'Around Alone. Si potrà ribattere che "normalmente" non ci si dovrebbe trovare in quella posizione del Pacifico, lontana da qualsiasi rotta e fuori dal raggio di azione di quasi tutti gli aerei di soccorso, ma ciò non toglie che tragedie possono verificarsi anche in condizioni molto meno difficili ed estreme ed in presenza delle apparecchiature più sofisticate.
Tuttavia l'affermarsi delle nuove tecnologie nel campo delle comunicazioni, oltre a facilitare la navigazione, ha agevolato anche gli appassionati di vela che da semplici spettatori desiderano aggiornarsi continuamente sull'andamento delle grandi competizioni veliche. In passato ho avuto modo di seguire direttamente la Whitbread 1993-94 e la BOC Challenge 1994-95 (l'attuale Around Alone) e ricordo ancora i notevoli sforzi personali profusi per aggiornare con la maggiore tempestività possibile gli utenti di BBS (Bulletin Board System), Newsgroup e Mailing list.
Ad esempio per quanto riguarda la Whitbread, in alternativa all'allora già ben consolidato sistema di faxback, disponevo di un apposito software predisposto dalla British Telecom con cui via modem mi collegavo ogni sera alla velocità di "ben" 1200 bps con il quartiere generale degli organizzatori in Inghilterra. Una volta ricevuti i dati producevo un rapporto ed una cartina con le posizioni dei concorrenti, il tutto rigorosamente in caratteri ascii, che poi distribuivo su Internet.
Durante la BOC invece ricevevo quotidianamente i fax predisposti dagli organizzatori che la mia amica Sarah, commodore dello Yacht Club di Charleston, provvedeva ad inviarmi per posta elettronica. In quel periodo si stava affermando il WWW (World Wide Web) per cui i miei rapporti e le cartine, oltre che diffusi per i canali Internet tradizionali, venivano messi in linea nel sito della University of Southern Carolina grazie al mio amico Larry, esperto in computer e appassionato di vela. Fra l'altro ebbi modo di far recapitare in tempo reale sul molo di Charleston un messaggio di congratulazioni a Soldini per il brillante secondo posto finale da parte degli utenti della mia BBS. Tuttora conservo con grande piacere gli innumerevoli messaggi di ringraziamento degli utenti di tutto il mondo per questa mia attività svolta con grande passione e tra mille difficoltà.
Oggi, con l'attuale capillare diffusione di Internet l'opera faticosa di "volontari" come il sottoscritto non è più necessaria. Basta un click del mouse per accedere e consultare le pagine Web della competizione velica.
Il sito della Around Alone 1998-99 predisposto dalla Quokka Sports, società specializzata nella copertura di competizioni sportive estreme, è uno dei più belli che mi sia mai capitato di vedere insieme a quello che predisposero per la Whitbread 1997-98. Molto sofisticato nell'aspetto grafico e curatissimo dal punto di vista della facilità di accesso e di consultazione, il sito risulta anche molto veloce, fattore questo ovviamente determinante per una sua buona fruibilità. Considerate le caratteristiche del sito occorre disporre di un browser avanzato con il supporto Javascript e Java abilitato (es. Netscape 4, Internet Explorer 4). Inoltre per poter ascoltare le voci dei protagonisti in diretta (ad esempio le impressioni di Soldini) occorre avere installato il supporto Real Audio.
Più volte in questa rubrica ho dichiarato la mia preferenza per le pagine Web dall'impostazione semplice e dalla grafica leggera ma piacevole, però in questo caso faccio un'eccezione e consiglio a tutti, anche ai non appassionati di vela di visitare questo sito lasciando magari un messaggio di congratulazioni a Giovanni per la sua grande impresa di uomo e di marinaio