"Il Cybernauta", la rubrica mensile da cui è tratto il presente articolo, è stata pubblicata sulla rivista Nautica da Novembre 1995 (n. 403) fino ad Ottobre 2001 (n. 474) ed aveva come tema conduttore il rapporto tra la nautica, la meteorologia e la rete Internet. Considerata pertanto la materia in continua e frenetica evoluzione, alcune delle informazioni fornite possono risultare oggi obsolete ed andrebbero pertanto utilizzate soprattutto a fini storici.
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Intorno alle 23:30 Fleet, appollaiato nella coffa, notò un oggetto galleggiante dritto di prua, era enorme, un enorme blocco di ghiaccio. Troppo tardi perché gli ordini impartiti dal primo ufficiale Murdoch potessero avere qualche effetto per evitare la collisione. L'iceberg scivolò contro la fiancata aprendo una falla di 70 metri e nonostante l'ordine immediato di chiudere le paratie stagne l'acqua penetrò copiosa e nemmeno tre ore dopo la collisione la nave scompariva per sempre negli abissi. Era il 15 aprile 1912: terminava in tragedia il fastoso viaggio inaugurale del Titanic e ne iniziava la leggenda.
Anche i più esperti e collaudati navigatori di Internet come il sottoscritto riescono ancora a trovare il modo di stupirsi dell'abbondanza e della qualità delle informazioni reperibili in questo mare sconfinato. Infatti, quando mi sono ritrovato con decine di siti web dedicati al Titanic, a mailing list e newsgroup specifici non ho potuto fare a meno di sorprendermi. Raramente mi è capitato di imbattermi in un argomento, vicenda o evento che su internet avesse una copertura così vasta e accurata, quasi esagerata forse.
Il relitto del Titanic è stato individuato nel 1985 dal dr. Robert Ballard ad una profondità di 3810 metri nel punto dell'oceano Atlantico con coordinate 41° 44' N - 49° 55' W e sin dal 1986 è stato possibile ammirare foto dello scafo scattate dal batiscafo Alvin e dal robot Jason.
Lo scorso mese di agosto, con grande enfasi pubblicitaria da parte dei mass media, si è svolta la più impegnativa missione di esplorazione del relitto che sia mai stata intrapresa. Gli scopi erano prettamente scientifici, almeno nelle dichiarazioni esplicite degli autori del progetto, però era previsto un finale "ad effetto", ovvero il tentativo di agganciare e riportare in superficie una parte dello scafo del Titanic. Il pezzo, ripescato in presenza dei pochi superstiti al naufragio ancora in vita, avrebbe dovuto poi essere condotto nel porto di New York per terminare simbolicamente il viaggio iniziato 84 anni prima a Southampton. Sappiamo dalle cronache che il tentativo è fallito a causa delle pessime condizioni dell'oceano, dopo che un pezzo era stato agganciato e portato "quasi" in superficie.
Come qualunque evento dei nostri tempi, grande o piccolo che sia, anche la missione di recupero del Titanic ha la sua pagina Web, molto ben curata nell'aspetto e nei contenuti. Il sito, caratterizzato da una grafica spinta, risulta abbastanza lento, però le belle immagini contenute giustificano sicuramente qualche minuto di attesa in più. Gli argomenti trattati comprendono tutti i dettagli tecnici sui mezzi impiegati nelle ricerche scientifiche e le informazioni sulle persone impegnate nel tentativo di recupero, un dispaccio giornaliero con il resoconto delle attività svolte e, naturalmente, tante foto inedite scattate durante la missione. C'è inoltre una sezione storica molto completa, un Forum per il colloquio in diretta con gli appassionati, tantissimi "link" ai numerosi siti dedicati al Titanic sparsi per internet ed infine il "Virtual Titanic", un modello digitale in 3d del transatlantico, realizzato dal CyberFlix team. Gli ultimi dispacci giornalieri naturalmente descrivono le operazioni fallite di recupero.
Debbo dire che non sono troppo dispiaciuto che il tentativo di recupero non sia andato a buon fine. A mio avviso il mare più che un qualsiasi museo è la sede naturale per custodire il fascino che si è creato negli anni intorno alla leggenda del Titanic. Ad ogni modo gli organizzatori della missione sembrano decisi a ritentare l'anno prossimo: staremo a vedere.
Per ragioni di spazio non è possibile passare in rassegna tutti gli altri siti grandi e piccoli dedicati al Titanic, mi limiterò a citarne alcuni fra quelli più significativi. Anzitutto segnalo la pagina "How deep can they go?" predisposta da Ocean Planet, un'emanazione dello Smithsonian Institution, in cui vengono trattati soprattutto gli aspetti oceanografici e scientifici in genere. In particolare sono presenti tutte le informazioni su Alvin e Jason, il batiscafo e il robot usati dal dr. Ballard nelle sue missioni di ricerca e scoperta. Il sito presenta anche un breve ma suggestivo filmato mpeg con la ripresa subacquea della prua del Titanic nonché una ballata in formato au incisa da Doc Watson. Poiché il sito è in genere veloce (è ospitato su uno dei server della NASA) consiglio senz'altro di scaricare il filmato di circa 580k.
Gradevoli sono le pagine "Ravensworld: the Titanic Web Site" caratterizzate da un impianto grafico molto vistoso, con numerosissime foto e disegni d'epoca. Purtroppo il sito risulta uno dei più lenti fra quelli dedicati al Titanic che ho consultato.
Se vi interessano schemi e disegni dettagliati del Titanic nonché considerazioni tecniche sulle cause di un affondamento così repentino, vi consiglio "The sinking of the Titanic", sito non particolarmente raffinato dal punto di vista grafico ma molto interessante nei contenuti con qualche piccola curiosità come ad esempio il menu di prima, seconda e terza classe previsti quella tragica sera sul Titanic.
Concludo questa brevissima rassegna con "RMS Titanic: Her Passengers and Crew", un database inglese dedicato ai "personaggi" del Titanic, passeggeri ed equipaggio. L'archivio non si limita a semplici elenchi di nominativi di vittime e scampati come quelli presenti su altri siti, ma per ognuno viene fornita una scheda informativa e se possibile anche una fotografia. Insomma un esempio di dove riesce ad arrivare il culto di questa leggenda negli appassionati.
Tra le altre informazioni sul Titanic reperibili su più siti Internet ci sono naturalmente le bibliografie (centinaia di titoli), gli articoli di riviste e quotidiani d'epoca spesso scannerizzati dagli originali, i dipinti, le poesie, i film, le canzoni.
Quella tragica domenica di 84 anni fa il Titanic si portò negli abissi 1503 persone, in maggioranza uomini, soprattutto membri dell'equipaggio e passeggeri di terza classe che si trovavano sulla nave non certo in gita di piacere. A questo proposito ricordo una bella canzone di Francesco De Gregori che si intitola guarda caso "Titanic", anch'essa reperibile su Internet:
....E gira gira gira gira l'elica, e gira gira che piove e nevica
per noi ragazzi di terza classe che per non morire si va in America....
E com'è bella la vita stasera tra l'amore che tira e un padre che predica
per noi ragazze di prima classe che per sposarsi si va in America.